I mille nomi di Qlik®

È passato qualche anno da quando anche noi, neofiti dell’in-memory analysis e dell’AQL, lo chiamavamo “Culic” e da allora di storpiature ne abbiamo sentite tante. Mi pare quindi “culturalmente stimolante” dare voce a tutti quelli che sono riusciti ad inventare storpiature, anagrammi, puri colpi di genio sul nome di Qlik.

Un po’ di storia

Partiamo dal principio, e diamo una definizione più o meno ufficiale: Qlik sta ad indicare, secondo le più accreditate correnti filologiche contemporanee, una “crasi” tra le parole QUERY e CLICK, a voler sintetizzare, già nel nome, la sua capacità di navigare i dati all’interno di interfacce governabili ed interrogabili alla velocità, e con la semplicità, di un click del mouse.

Detto questo, veniamo a noi: quello che segue è un elenco delle più celebri deformazioni filologiche (nel linguaggio scritto e/o parlato) delle quali, ovviamente, non si citeranno gli autori per ovvie ragioni di privacy e GDPR, i quali, tuttavia, potranno facilmente riconoscersi nelle loro audaci interpretazioni.

Culic (varianti: CulicView, Culic Sense)

Sicuramente la più frequente delle varianti “parlate”, istintiva e immediata per chiunque abbia la fortuna di leggere il nome di Qlik prima di sentirlo pronunciare (correttamente) da altri. Quella “Q” all’inizio, nonostante il legittimo sospetto che potrebbe anche essere pronunciabile “alla francese” come “quiche lorraine” o “querelle”, o la sospetta assenza della “u”, non dà scampo: Culic!

Qlick (varianti: QlickView. Qlick Sense)

Confinata al solo dialogo scritto (il che la rende molto più resistente nel tempo), si perde nel parlare comune, ma denota quella pignoleria ossessiva nel voler rispettare maniacalmente le regole della più oxfordiana ortografia; e allora “chissenefrega” di quella “Q”, che già di per se è un bel colpo alla “Academy of Bran” (l’Accademia della Crusca alla maniera di Google Translator), se è vero che il click del mouse c’entra come dicono, allora quella “c” lì in mezzo ci sta tutta!

Quick (varianti: Qick, Quic)

Qui entriamo nel mondo della tradizione orale, quando a storpiare non è una comprensibile errata lettura, ma una personale interpretazione di un nome ascoltato e tramandato a voce; e dunque, grazie ad una efficace demo, che esalta le potenzialità di sviluppo e poi di analisi di un progetto Qlik, viene spontaneo che il ricordo vivo del nome più plausibile per rappresentatività e assonanza sia Quick, che nella sua versione legata al primogenito di famiglia diventa “QuickView”, come a dire “guardalo al volo!” o “buttaci un occhio!”

Qlink (varianti: Culink)

In questo caso il sapiente e misurato equilibrio tra scritto e parlato si fondono in un elaborato volo pindarico, merito di una spiccata memoria visiva (che non lascia dubbi su quella “Q” maiuscola intravista nella documentazione) e di una intelligente ipotesi maturata forse durante la parte della presentazione che riguarda la capacità di Qlik di accedere a più fonti dati contemporaneamente; e così, pur ignorando il mistero di quell’iniziale, retaggio chissà di un’arcaica leggenda norrena, ecco che la sintesi tra suono, senso compiuto e memoria fotografica produce questa nuova variante che punta ad esaltare il risultato ottenuto con l’ETL di collegare (“linkare”) fonti dati diverse e disparate!
Chi avesse la fortuna, non avendo partecipato alla presentazione e non avendo sentito pronunciare il nome, di leggere soltanto la storpiatura scritta magari per email da un collega, potrebbe in un lampo dare vita all’evoluzione, tutta parlata, che è poi una chiusura del cerchio: Culink!

Quink

Last but not the least, questa variante che dimostra indiscutibilmente genio e sregolatezza, vena artistica e “futurista” che permette di sconvolgere ed annullare il senso stesso delle parole per puro gusto estetico: insieme a “ZANG, TUMB TUMB, TUUUUUUUMB” assurge affianco al manifesto di Marinetti questa estrosa interpretazione “nonsense”.

Non me ne vogliano, coloro che si ritroveranno in una (o più) di queste varianti, è solo un gioco… 🙂