Business Intelligence: cos’è e come funziona

Business Intelligence cos'è e come funziona

Cos’è la Business Intelligence e cosa può fare per la tua Azienda? Approfondiamo assieme la realtà della BI nell’era dei Big Data, del Cloud e dell’AI.

Il termine Business Intelligence (o BI) non sembra avere bisogno di molte presentazioni.

Ad un primo impatto, non sembra poi nemmeno così “tecnologico”: sappiamo cos’è un “Business” e sappiamo cos’è “l’Intelligenza”.

Mettiamoli assieme ed otteniamo che cosa? Un “Business Intelligente”.

Questa semplificazione non è poi così lontana dalla realtà in effetti. La sfida nel definire, comprendere e spiegare la BI sta nel fatto che il termine tende all’astratto.

Ma, in fondo, è proprio a questo che si riduce la Business Intelligence: aiutare le persone e le Aziende a prendere decisioni più intelligenti sulla base di tutte le informazioni rilevanti a loro disposizione.

“Oggi, ogni Azienda sul pianeta deve essere data-driven” afferma Amy Hodler, direttrice dell’Analisi dei Grafici e dei programmi di Intelligenza Artificiale di Neo4j. “La Business Intelligence è la strada per ottenere effettivamente questo risultato.”

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BI vs. Big Data

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di Big Data, ma c’è una considerazione da fare: un’Azienda può avere grandi moli di Dati a disposizione, ma non varranno nulla se non potranno essere tradotti in informazioni utilizzabili.

E’ qui che entra in gioco la Business Intelligence, una disciplina – con una categoria corrispondente di piattaforme e tools – che mira a rendere effettivamente possibile una strategia ed un processo decisionale basati sui Dati.

“La Business Intelligence si riferisce alle strategie ed alle tecnologie utilizzate dalle Aziende per analizzare preziosi Dati aziendali, andando oltre il semplice reporting tradizionale” afferma Bill Szybillo, Business Intelligence Manager di VAI.  “I dati sono la risorsa più preziosa per le Aziende di oggi e, se utilizzati correttamente ed in modo sicuro, restano il modo migliore per i Leader Aziendali per prendere decisioni intelligenti.”

Vediamo assieme alcune definizione più chiare per capire i “come” ed i “perché” della Business Intelligence.

Potranno essere utili per capire meglio il concetto o per aiutare a spiegare la BI ad un pubblico più ampio di stakeolders attorno alla propria organizzazione.

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La Business Intelligence spiegata: 4 definizioni

  1. “La Business Intelligence è il processo che riunisce tutte le tipologie di informazioni che un’Azienda ha a disposizione in modo che siano pertinenti alla domanda o all’opportunità in questione – dal comportamento del cliente alle prestazioni di produzione o alla produttività dei dipendenti – ed utilizzarle per prendere decisioni importanti che porteranno ad un maggiore profitto e ad un vantaggio competitivo nel settore di tale Azienda”Amy Hodler, direttrice dell’Analisi dei Grafici e dei programmi di Intelligenza Artificiale di Neo4j.
  2. “La BI sblocca il potere dei Dati. Di per sé, i Dati potrebbero non rivelare molto e non genereranno consenso, riveleranno problemi o ispireranno soluzioni. Ma la Business Intelligence ha trasformato le imprese, consentendo loro di acquisire informazioni e prendere decisioni in tempo reale.” Jason Beres, SVP, strumenti per sviluppatori presso Infragistics.
  3. In poche parole, la Business Intelligence raccoglie Dati da più fonti, sia interne che esterne, trasformando e normalizzando tali Dati al fine di fornire preziose informazioni utili per prendere decisioni aziendali basate su di essi.” Dennis Faust, Business Intelligence & Analytics Manager di Anexinet.
  4. “La Business Intelligence è pronta a produrre più valore in futuro con una maggiore condivisione dei dati tra le imprese. L’ecosistema digitale è quello che può crescere in un ambiente aperto e collaborativo, fornendo informazioni più significative per il consumatore finale, come il paziente nell’ecosistema dell’assistenza sanitaria, il consumatore che entra nel negozio al dettaglio, l’essere umano con il suo dispositivo preferito, o il passeggero nel suo mezzo di trasporto preferito ecc. L’ostacolo al progresso di tale collaborazione è più spesso la cultura che la tecnologia. Il mindset imperante tra chi si occupa di Dati in Azienda determinerà il valore che la Business Intelligence potrà fornire in futuro”. E.G. Nadhan, Chief Architect e Strategist di Red Hat.

Il concetto chiave è il seguente: la Business Intelligence è un processo che prende quei Dati grezzi ai quali la maggior parte delle persone non riuscirebbe a dare alcun senso e li trasforma in informazioni comprensibili ed utilizzabili per svolgere meglio il proprio lavoro.

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Cos’è un Software di Business Intelligence?

Esistono numerose tecnologie di BI: si passa da piattaforme complete a tool specifici fino ad applicazioni embedded – cioè integrate all’interno di altre applicazioni – come CRM o ERP.

“Alcune delle applicazioni di Business Intelligence più comuni sono tools di Data Analytics, strumenti di pianificazione della domanda e dell’offerta, analisi predittiva e sistemi di gestione del magazzino” afferma Szybillo. “Queste applicazioni automatizzate eliminano completamente le attività noiose e time-consuming ai dipendenti, in modo che possano dedicare tempo prezioso alle attività basate sulla conoscenza”.

Anche un semplice foglio di calcolo – o spreadsheet – potrebbe tecnicamente qualificarsi come un’applicazione di BI, o perlomeno può essere un punto di riferimento pratico, per quanto rudimentale, quando si deve spiegare il processo di Business Intelligence a persone non tecniche.

Molti si domandano, ad un primo approccio verso la materia, come si interagisce con la BI e non tanto come funziona.

Due delle Interfacce Utente o Esperienze Utente (UI / UX) più comuni con cui gli utilizzatori interagiranno maggiormente sono le Dashboard e le visualizzazioni dei Dati (o Data Visualizations).

A volte sono la stessa cosa, anche se non tutte le dashboard sono riconducibili ad una semplice interfaccia grafica.

“Non più legate al semplice foglio di calcolo, le piattaforme di BI possono essere utilizzate per fornire visualizzazioni legate a qualsiasi cosa, dall’efficienza dello spazio di lavoro alle tipologie di minacce per la cybersecurity” afferma Beres.

Le Dashboard sono essenzialmente il risultato in termini di UI / UX di ciò a cui serve la Business Intelligence: trasformare enormi quantità di dati grezzi in informazioni che le persone possono comprendere ed utilizzare.

Non è dunque necessario essere Data Scientists o avere altre competenze tecniche per accedere, utilizzare ed agire sui Dati contenuti in una Dashboard.

“Le Dashboard permettono ai Decision Makers ed ai dipendenti di visualizzare e comprendere le metriche delle prestazioni aziendali in un solo colpo d’occhio.” afferma Szybillo. “Gli strumenti di Business Intelligence estraggono e analizzano i Dati, mentre le Dashboard presenteranno tali Dati in un formato di facile comprensione in modo da migliorare le decisioni aziendali”.

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Cosa si può fare con la Business Intelligence?

Considerando tutto ciò che è stato affermato finora, la domanda migliore a questo punto sarebbe: cosa NON si può fare con la Business Intelligence?

Le possibilità di analisi dei Dati sono significative.

Un modo per capire i Dati ed applicarli al proprio lavoro o alla propria posizione in Azienda è pensare in termini di domande e risposte.

Supponiamo che un Responsabile Marketing voglia capire qualcosa riguardo al comportamento di un particolare segmento di clienti in base a determinate variabili.

Se traduciamo questo bisogno in una domanda, la BI diventa quel meccanismo – o uno di essi – che ci potrà fornire risposte credibili e preziose.

Forse un Responsabile della Logistica vuole capire se c’è una qualche correlazione tra eventi metereologici in una parte del mondo e ritardi sulle spedizioni in un’altra?

Gli basterà porre le giuste domande e lo strumento di BI gli fornirà tutte le risposte.

Questo approccio può essere orientato alla strategia ma anche ai risultati.

La BI può produrre le metriche in base alle quali le varie unità aziendali vengono misurate, così come le informazioni utilizzate da questi reparti per prendere nuove decisioni.

Di seguito elenchiamo alcuni esempi di domande di business alle quali uno strumento di BI può rispondere:

  • Quale tipologia di clienti saranno più propensi ad acquistare un particolare prodotto o servizio?
  • Quale delle nostre campagne di Marketing hanno più successo di altre e perché?
  • Quali fattori influenzano la fidelizzazione dei miei clienti?
  • Qual è la soddisfazione dei miei clienti per regione, per prodotto o per verticale?
  • Dove mi conviene investire maggiormente il mio budget Marketing?

È possibile applicare gli stessi principi alla base di queste domande a varie aree dell’attività.

Questi sforzi comporteranno l’integrazione dei Dati da più applicazioni aziendali o fonti Dati.

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La Business Intelligence è ancora utile?

Questa è davvero facile: assolutamente si!

Il motivo per il quale questa domanda potrebbe sorgere in una conversazione con qualcuno non esattamente ferrato nell’argomento, è perché il termine stesso non è particolarmente trendy.

Altri termini e tecnologie hanno trascinato verso di sé, nel tempo, le luci della ribalta.

Non si tratta nemmeno del termine più in voga con la parola “intelligenza” al suo interno: quello è “Intelligenza Artificiale”, ovviamente.

Secondo gli standard tecnologici poi, la BI ha più cose in comune con i CRM e gli ERP piuttosto che con Cloud e AI.

E’ poi tendenza dei circoli tecnologici e commerciali concentrarsi più su termini nuovi di zecca, mentre il termine Business Intelligence ha radici che affondano addirittura nel 1865.

Infatti, proprio in quell’anno, venne pubblicato un libro intitolato “Cyclopedia Of Commercial And Business Anecdotes”, contenente la seguente frase che descriveva la strategia di un banchiere di nome Sir Henry Furnese e le informazioni in suo possesso atte ad aumentare il proprio profitto:

“Throughout Holland, Flanders, France, and Germany, he maintained a complete and perfect train of Business Intelligence.” 

(Il passaggio prosegue dicendo che Furnese ha anche seminato disinformazione per manipolare i mercati a suo vantaggio, ma questa è tutta un’altra storia).

Se invece vi occorre una “discendenza” più recente del termine, il ricercatore informatico Hans Peter Luhn pubblicò nel 1958 il documento fondamentale “A Business Intelligence System” sull’IBM Journal of Research and Development.

Luhn è visto da molti come l’ideatore del termine moderno e del suo significato nei contesti di business ed IT.

Dicono che l’età sia solo un numero. In questo caso, quel numero parla della necessità sempre più fondamentale della BI per le Aziende di praticamente qualsiasi settore.

“La Business Intelligence continua ad essere una parte importante della strategia di trasformazione digitale di molte aziende, soprattutto per sopravvivere in questa nuova normalità” afferma Szybillo di VAI. “L’analisi predittiva, ad esempio, è fondamentale per i team di vendita e i dirigenti di C-suite per ottenere informazioni approfondite nelle decisioni di acquisto, nelle tendenze future e nella fiducia dei clienti “.

Ricordiamoci che la Business Intelligence è anche una disciplina di misurazione: una domanda del tipo “come abbiamo fatto?” è importante quanto una del tipo “cosa dovremmo fare dopo?”

Anche questo fa parte della resistenza della BI.

“I decision makers di oggi si affidano a strumenti di Business Intelligence anche per estrarre report di Dati che dimostrano il ROI dei vari investimenti effettuati da un’Azienda” afferma Szybillo. “Visto che molte Aziende lavorano ancora da remoto, la comprensione di questi Dati è molto importante per vedere cosa funziona all’interno dell’Azienda” 

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